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COLOMBIA: MASSACRO NEL CHOCÓ

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30.05.08

COLOMBIA: MASSACRO NEL CHOCÓ

Sette persone uccise dai gruppi armati nel Bajo San Juan

www.asud.net
(24 maggio 2008)

Abbiamo appena ricevuto la notizia che ha invaso le nostre anime di amarezza e mancanza di speranza. Il compagno Ovidio Málaga, extragovernatore di Puerto Pisario, nel Basso San Juan, e altri cinque compagni afrocolombiani, sono stati assassinati. I corpi sono stati trovati a García Gómez, territorio collocato tra il Chocó ed il Valle.

Il governatore uscito per andare dal fratello, insieme a Rodrigo López, un afrocolombiano, non è tornato a casa. La comunità non ha informazioni su chi possano essere i responsabili. Quello di cui si è certi è della grande mobilitazione dei gruppi armati nella zona del Basso San Juan.

Ieri si ha avuto notizia dell’omicidio di altri cinque compagni afrocolombiani nella zona. Ma al momento non si conoscono i dettagli.

La fonte d’informazione dice che “questa è una zona militare, sotto il controllo delle Forze Amate”. Il municipio si trova vicino a Bahía Málaga, un megaprogetto portuario ed una grande base militare dello Stato Colombiano. A Puerto Pisario, territorio delle Comunità Nere, esiste una base militare. Nei territori indigeni e afro, dove si sono commessi i delitti, si sta progettando il passaggio di un oleodotto. Il territorio coinvolto si trova a sud del Chocó e nelle vicinanze della Valle del Cauca.

Oggi verrà riportato il corpo del leader della Madre Terra, “Nel dolore. Siamo confusi. L’omicidio di un leader indigeno costituisce la morte di un processo e di una comunità”, ha detto il portavoce di San Juan.

Di fronte a questi fatti, la comunità esige dal governo un’inchiesta che faccia luce sull’accaduto e che compia giustizia. L’importante è che l’impunità non vinca anche in questa dolorosa situazione. “Esigiamo il sostegno della ONIC, del CRIC e delle altre organizzazioni indigene e agli organismi dei diritti umani. Speriamo che non ci lascino soli visto che gli assassini e gli usurpatori contano sul silenzio”.

L’Associazione dei Capi Indigeni del Nord del Cauca, rifiuta con forza questo crimine che compie per l’ennesima volta l’aggressione sistematica contro i popoli indigeni e afrocolombiani. Ci addolora e ci preoccupa la situazione di questi popoli che non hanno commesso nessun reato e che si oppongono alla guerra e difendono la vita. La questione principale è che questa gente vive nei territori di grosso d’interesse economico. Ed è per questo che li uccidono e li terrorizzano, come è successo in tutto il territorio nazionale. Ci uniamo all’esigenza e alla richiesta di solidarietà e sostegno attivo. Invitiamo il movimento indigeno ed afrocolombiano e tutte le organizzazioni sociali e popolari in Colombia, di appoggiare la comunità di San Juan in questo momento doloroso.

Ci facciamo eco delle parole del portavoce Wounann il quale, nel dolore ha manifestato: “siamo pacifici, sappiamo perché abbiamo il territorio”.

Sappiamo che abbiamo il territorio per la pace e la vita e dobbiamo unirci per impedire che chi vuole sfruttarlo, uccidano ed espellano le nostre sorelle e fratelli.

Staremo attenti. Per adesso ci uniamo nel dolore e nella tristezza e chiediamo di seminare di vita e solidarietà la terra irrigata dal sangue innocente ed esigiamo giustizia. I colpevoli devono essere scoperti e rispondere per le loro colpe.

ASSOCIAZIONE DEI CAPI INDIGENI DEL NORD DEL CAUCA. ACIN (CXAB WALA KIWE)
www.nasaacin.org

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