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9.01.08
Manuela e Alejandra: figlie della violenza colombiana
“Ciao, mi chiamo Manuela Gaviria e sono figlia di Francisco Gaviria, studente della Facoltá di Scienze della Comunicazione dell’Università di Antoquia, militante del Partito Comunista e dirigente politico dell’Unión Patriotica, desaparecido, torturato e ammazzato il 10 dicembre 1987.” Cosí si presenta questa giovane ragazza, membro di “Figli e figle per la memoria e contro l’impunitá”, che sta organizzando, assieme alla sorella Alejandra e agli altri ragazzi dell’associazione, la commemorazione per il ventesimo anniversario della morte violenta del padre.
“Figli e figlie per la memoria e contro l’impunitá” é un movimento composto da giovani colombiani, la maggior parte figli di vittime della violenza di stato che da meno di due anni hanno deciso di riunirsi ed organizzarsi per rivendicare la memoria dei genitori e dire basta all’impunitá in cui si trovano tutti questi omicidi.
Hijos e hijas un movimento nuovo, generazionale e per certi aspetti dirompente nel panorama politico colombiano. È composto dai figli dei dirigenti politici di vari settori della sinistra eliminati dalla violenza del terrorismo di stato nel periodo che va dal 1985 al 2000.
Molti di loro, tra cui Francisco Gaviria, detto Pacho, erano membri dell’Unión Patriotica (UP), il partito politico fondato nel 1984 in seguito ad una negoziazione tra il governo di Betancur e le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC). La UP nasce come una proposta politica democratica in opposizione ai tradizionali partiti liberale e conservatore, e durante le prime elezioni in cui si presenta, quelle del 1986, ottiene ottimi risultali: troppo buoni per i poteri econimici, i partiti tradizionali e lo Stato colombiano che pianificano un vero e proprio genicidio per porre fine a questo inizio di rivoluzione democratica, di cui fin ora sono 4000 i membri assassinati. Un vero e proprio massacro sistematico, di cui la Corporazione Reiniciar e la Comisión Colombiana de Juristas ritengono la Repubblica colombiana responsabile di aver violato la Convenzione Americana dei diritti umani per la persecuzione dei membri del partito politico, caso riconosciuto ammissibile dalla Commissione Interamericana dei diritti umani.
Il 10 dicembre Hijos e hijas hanno organizzato nella cittá di Medellin un evento commemorativo e rivendicatico della scomparsa non solo di Pacho, ma dei 16 studenti e professori dell’Universitá di Antioquia che sono stati assassinati nella seconda metá del 1987. 16 morti in 20 settimane. “Tutto lascia pensare che qualcuno abbia dato a giugno la sentenza di morte di queste persone, meticolosamente compiuta nei sei mesi successivi”, dice Manuela.
L’evento è commovente, ma allo stesso tempo di una forza e di una vitalitá sorprendenti. Non una lacrima versata, nessuna richiesta di pietá, solo tanta voglia di far sapere la veritá, di far valere quella giustizia che lo Stato colombiano non ha mai riconosciuto. E i modi per farlo sono i piú diversi: una breve messa, le parole determinate e forti di Manuela e di vecchi amici di Pacho, suoi camaradas e tante espressioni artistiche con cui i giovani meglio riescono ad esprimersi: murales, video, concerti di vari gruppi musicali. Tra loro spiccano i Furibundo, dove il cantante e il batterista portano un nome conosciuto nella sinistra colombiana: Manuel e Marco, anche loro membri di Hijos e hijas, sono infatti i figli di Manuel Gustavo Chacón, affiliato alla Unión Sindical Obrera (USO) e assassinato il 15 gennaio 1988 da membri della RED N.9 de la Brigada Nacional nella cittá di Barrancabermeja.
Il movimento di Hijos e hijas presenta diverse peculiarità che lo rendono particolarmente interessante. In primo luogo é un movimento generazionale amplio, dove convivono varie anime della sinistra colombiana che cercano attraverso il dialogo la costruzione di uno spazio politico aperto e rappresentativo. Per chi non conoscesse il panorama politico colombiano, fortemente frazionato e polarizzato nelle sue varie tendenze politiche, questa è una novitá non da poco e rappresenta un tentativo di proporre un nuovo modo di fare politica, con tutta l’autoritá morale che la storia riconosce a questi ragazzi che hanno voglia di esplorare nuovi cammini per il futuro del proprio paese.
In secondo luogo non si dichiara un movimento di vittime: pretende essere qualcosa di piú amplio, che coinvolga tutta la società civile nella rivendicazione della generazione che le é stata strappata. Secondo Hijos e hijas “figli e figlie siamo tutti i colombiani,” figli di una generazione perduta, figli della storia che molti vogliono si dimentichi, figli della violenza di stato che tuttora non riconosce né punisce gli autori intelletuali e materiali di queste migliaia di morti e che continua ad attuare impune con la propria strategia di repressione.
A meno di due anni dalla propria nascita, quest’organizzazione sta facendo molto parlare di sé in Colombia, creando l’aspettativa di poter lanciare una nuova proposta politica, convolgente, attrativa e innovativa in un paese dove é assolutamente necassario l’ampio coinvolgimento della societá civile, la vera voce del popolo colombiano che costruisca il proprio futuro sulla base di quel macabro passato che purtroppo non è ancora terminato.
Laura Lorenzi
International Peace Observatory