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4.06.08
Alessandro Bonafede
IPO – International Peace Observatory.
Il capitano Guillermo Armando Gordillo Sánchez confessa la partecipazione dell’Esercito Colombiano al massacro contro la comunità di pace di San Jose Apartado del febbraio 2005. Il capitano rivela che, quando avvenne il massacro, elementi della Brigata 17 dell’esercito stavano eseguendo attività di pattugliamento a fianco dei para militari. Secondo le dichiarazioni del capitano riportate dal quotidiano “il Tiempo” all’operazione presero parte circa 100 militari e 50 paramilitari ed “era stata pianificata da tempo con alti comandi“. Il massacro, in cui morirono 8 civili, all’epoca era stato attribuito alle FARC. Il capitano, che si trova in stato di arresto dal novembre 2007, ha deciso di collaborare con la giustizia solo lunedì 12 maggio e le sue dichiarazioni comprometterebbero alte sfere dell’esercito: un generale, un colonnello e un maggiore, per cui la giustizia colombiana avrebbe già richiesto l’arresto. Il generale Gordillo si sarebbe deciso a parlare solo 4 giorni dopo che il capo paramilitare “Don Berna” ha confessato che le sue truppe non agirono da sole nel massacro, ma con la complicità dell’esercito. Tuttavia pochi giorni dopo il paramilitare Don Berna è stato estraditato negli USA con altri 14 capi paramilitari e le indagini si sono bloccate. Dopo l’estradizione del “para”, anche il capitano Gordillo sospeso le dichiarazioni. Il capitano nega tuttavia la partecipazione diretta dell’esercito all’uccisione di civili, affermando che la Brigata 17 “non avrebbe sparato un solo colpo”. Le esecuzioni e gli squartamenti dei civili sarebbero state eseguite dai paramilitari e ordinata dal capo paramilitare “alias 44”, con cui elementi dell’esercito si riunirono la mattina stessa.