Ipo è una organizzazione di accompagnamento internazionale e informazione in Colombia, in solidarieta' con organizzazioni sociali in resistenza non-violenta.

Ipo News

Ricevi sulla tua e mail la news letter di IPO con gli ultimi aggiornamenti del sito.

Inscriviti qui

Licenza

Creative Commons License
Questa opera è sotto licenza Creative Commons

Feed RSS

Ricevi gli aggiornamenti nel tuo web browser

PayPal

Il trucco cinico del presidente: campesinos da vivi guerriglieri da morti

17.06.08

Quasi mille colombiani ammazzati dall’esercito in cinque anni per “fare
numero” e convincere gli Usa che Bogotà sta sconfiggendo la guerriglia.
Le denunce di organizzazioni per i diritti umani, ricercatori
delle Nazioni Unite e funzionari del governo statunitense.

di Gennaro Carotenuto
in LatinoAmerica n.102-103

Israel Rodríguez faceva il venditore ambulante. Era un tipo tranquillo,
era stato nell’esercito per tre anni, e aveva sempre detto peste e corna della
guerriglia. Un giorno del mese scorso è andato a pescare e non è più tornato.
La famiglia lo ha cercato dappertutto fino a che non gliel’hanno riconsegnato
in un sacco di plastica. Era stato “classificato” come guerrigliero delle FARC
dall’esercito colombiano. Israel non è morto per caso. Secondo il Washongton
Post, la sua stessa sorte è toccata ad almeno 955 civili colombiani da quando
Álvaro Uribe è presidente. I casi come il suo vengono chiamati “falsi positivi”.
Sono quelli nei quali persone, quasi sempre contadini o giovani, vengono
assassinate deliberatamente in falsi conflitti a fuoco e spacciate come guerriglieri
delle FARC, spesso travestendole in divisa militare, per poterle presentare come successi nella “lotta al terrorismo”. I militari delle guarnigioni locali presentano i loro
successi allo stato maggiore, questo li presenta al governo di Bogotà che li esibisce a quello di Washington, in una catena di comando criminale.
Durante la dittatura argentina li chiamavano “fiambres”, insaccati. Erano i corpi dei morti. Anche lì, solo il 5% dei 30.000 desaparecidos era guerrigliero. Un po’ da esibire per mostrare efficienza, ma soprattutto da nascondere, da far sparire, magari lanciandoli nel Río de la Plata. Nella democrazia di Uribe, al contrario, i corpi di centinaia di contadini ammazzati solo per fare numero vengono truccati da guerriglieri e mostrati come tali. Se non ci sono veri guerriglieri in giro, si ammazzano poveri disgraziati. È l’industria della guerra e vale premi di produzione. Premi di produzione per chi li ammazza, premi di produzione per il governo
colombiano che può mostrare a quello degli Stati Uniti di fare progressi e
ottenere più soldi e più armi in una corsa senza limite verso l’abbrutimento
di un’intera società.
Per quanto terribile possa apparire, sono omicidi del tutto gratuiti. Non
li ha inventati Uribe, ci sono sempre stati, anche se da quando lui è presidente
sono almeno raddoppiati. La denuncia del Washington Post è stata preceduta
dalla condanna dell’Alto commissario ONU per i diritti umani: “Dovete
rivedere i parametri con i quali valutate i successi delle unità militari – un
tanto a cadavere, di chiunque sia – per diminuire tali casi”.
Nonostante la condanna e un certo clamore all’estero, non è successo
nulla di rilevante. Nel ministero della difesa di Bogotà vi sarebbe stata una
spaccatura tra un partito tradizionalista, che valuta l’andamento della guerra
solo sulla base della pila di cadaveri da mostrare, e un altro, considerato riformista,
che cercava di introdurre dei criteri di efficienza nella valutazione.
Quest’ultimo considerava comunque i “falsi positivi” un difetto di fabbrica, e
prendeva in considerazione il criterio proposto dall’ONU di considerare più
efficienti i battaglioni che arrestano o smobilitano guerriglieri che non quelli
che ammucchiano cadaveri senza neanche sapere di chi siano. Ovviamente
hanno vinto di gran lunga i tradizionalisti.
La verità è che al governo colombiano non importano molto le reprimende
degli organismi internazionali, soprattutto se queste non vengono dal governo
di Washington e non bloccano i miliardi di dollari del Plán Colombia, salvo
che le reprimende stesse non riescano a esercitare pressioni sensibili fino a
danneggiare gli interessi economici del governo, per esempio continuando a
bloccare il Trattato di libero commercio tra Stati Uniti e Colombia, come sta
facendo (per diversi motivi) il Partito democratico statunitense.
È un grande affare dal quale guadagnano tutti, dal governo che ottiene
più soldi dagli Stati Uniti per il Plán Colombia, giù fino al contadino che rende
falsa testimonianza per denunciare l’altro contadino, che verrà assassinato
per far numero e merito per qualche sottufficiale periferico. Per Iván Cepeda,
del MOVICE, l’associazione delle vittime del terrorismo di stato, “quella delle
esecuzioni extragiudiziali è ormai parte della cultura nazionale, quali che
siano i motivi, sia per intascare ricompense che per mostrare di avere ottenuto
dei risultati. Quello che succede adesso con Álvaro Uribe e la sua politica
di ‘sicurezza nazionale’ è che tali crimini sono sostanzialmente incoraggiati
dal governo, e quindi si incrementano in modo esponenziale”.
Quello della falsa testimonianza è un’industria nazionale parallela. Non
sempre significa la morte del calunniato, ma il fatto di pagare sistematicamente
chi denuncia presunti guerriglieri ha fatto crescere un affare economico
che affianca quello dei falsi positivi. Secondo Gustavo Petro, senatore
del Polo Democratico, “almeno 200 persone sarebbero state uccise e 5.000
detenute arbitrariamente sulla base di false denunce”.
Il gioco è molto semplice: falsi testimoni, per odio o per denaro, si accordano
con l’esercito per presentare false denunce. Se il calunniato è fortunato
viene solo arrestato, altrimenti viene assassinato in falsi scontri a fuoco.
Quindi la ricompensa per la denuncia viene ripartita tra tutti, calunniatori
e militari. I trenta denari vengono pagati comunque, senza nessuna verifica
che la denuncia abbia o meno fondamento, come denuncia l’avvocato Ramiro
Orijuela. Una macelleria colombiana che fa tornare in mente Bertolt Brecht.
Sono venuti a prendere il vicino che tu stesso hai denunciato. Ma prima o poi
potrebbero tornare a prendere te.
l

Ancora Letture