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19.02.08
LA COLOMBIA SI RIARMA E COMPRA 24 CACCIA ISRAELIANIdi Gennaro Carotenuto
(08 febbraio 2008)
Pochi mesi fa i media mainstream fecero allarmare il mondo di fronte all’acquisto di armamenti di produzione russa da parte del Venezuela che fu accusato di fomentare una corsa agli armamenti nel continente. L’acquisto di 24 aerei da guerra israeliani da parte dell’aviazione colombiana testimoniano che forse avevano ragione e una corsa agli armamenti è in atto. Ma stranamente di questo non si allarma nessuno.
La seconda tranche di 13 aerei K-fir costerà 165 milioni di dollari per una commessa totale che supera i 300 milioni di dollari. I contribuenti colombiani li pagheranno con la “tassa sulla guerra” introdotta da Uribe lo scorso anno. Secondo il ministro della difesa di Bogotà, Juan Manuel Santos, che si è riunito a Tel Aviv con il suo omologo israeliano Ehud Barak, gli aerei da guerra appena acquistati non devono allarmare nessuno e non sono diretti contro nessuno. E infatti la stampa internazionale questa volta non si è per nulla allarmata. Quello che è sicuro è che i K-fir non devono allarmare particolarmente la guerriglia delle FARC visto che su quel fronte quel tipo di aerei sono molto meno inutilizzabili degli elicotteri e nonostante Santos assicuri che a quel fine sono stati comprati.
La notizia dell’acquisto degli aerei da guerra da parte colombiana giunge al termine di due settimane particolarmente difficili nella relazione tra Colombia e Venezuela. Mentre da più parti si chiede a Hugo Chávez di proseguire con la mediazione tra governo colombiano e FARC che dovrebbe portare alla liberazione di altri tre ostaggi nelle prossime ore, sia Washington e Bogotà cercano di boicottare il processo di pace promosso dal Venezuela e dai governi integrazionisti latinoamericani. John Walters, responsabile statunitense della lotta alla droga, ha trovato la maniera di elogiare Uribe e accusare Chávez di narcotraffico. Quindi la marcia convocata contro le FARC a Bogotà il 4 febbraio, si è trasformata in una manifestazione di appoggio al regime colombiano con tratti violenti e attacchi aperti contro il Venezuela.
La scorsa settimana il presidente venezuelano Hugo Chávez si era dichiarato allarmato dal riarmo colombiano e aveva preannunciato la messa in stato d’allerta di truppe venezuelane sul confine tra le due repubbliche sorelle. La Colombia spende in difesa circa il 4% del PIL contro appena l’1.6% venezuelano, il che, considerando gli ingenti aiuti militari statunitensi e che la Colombia ha quasi il doppio degli abitanti del Venezuela, rende palese la sproporzione di forze eventualmente in campo in un conflitto.
Il presidente ecuadoriano Rafael Correa, in dichiarazioni a Quito, si è detto altrettanto preoccupato quanto il presidente Chávez per il riarmo venezuelano in corso e ha ricordato sia l’alleanza tra Colombia e Stati Uniti, sia il ruolo diretto di Washington nel colpo di stato contro il governo venezuelano democraticamente eletto, l’11 aprile 2002 a Caracas.