Ipo è una organizzazione di accompagnamento internazionale e informazione in Colombia, in solidarieta' con organizzazioni sociali in resistenza non-violenta.

Ipo News

Ricevi sulla tua e mail la news letter di IPO con gli ultimi aggiornamenti del sito.

Inscriviti qui

Licenza

Creative Commons License
Questa opera è sotto licenza Creative Commons

Feed RSS

Ricevi gli aggiornamenti nel tuo web browser

PayPal

Ucciso Un Indigeno Dalla Polizia Nazionale.

11.11.05

Espanol
Ingles



Dal 12 di ottobre differenti comunità indigene stanno riappropriandosi delle loro terre cadute in mano ai latifondisti e narcotrafficanti nella regione del Cauca.
Il 12 ottobre è stato celebrato dagli indigeni di Colombia, non come il “Columbus day”, ma come giornata di marce (minga) e mobilitazioni in tutta la nazione, per rivendicare il diritto alla terra, ai diritti sanciti dalla costituzione colombiana e alla loro identità.
Da questa data è iniziato un processi di liberazione e riappropriazioni della Madre Terra, che gli indigeni portano avanti con una lotta pacifica pagata a caro prezzo: con la Vita.
Mentre la Costituzione colombiana garantisce il rispetto delle terre indigene, continua indistintamente l’usurpazione delle stesse ad opera dei latifondisti e dei narcotrafficanti. Come ci appare inutile spiegare, un indigeno senza terra è un uomo senza radici nè futuro.
Ci chiediamo dunque come lo Stato colombiano faccia rispettare le sue stesse leggi?
Fino ad ora, come apprendiamo dalla cronaca diretta degli ultimi giorni, massacrando gli indigeni in nome di una legalità che ci pare favorire solo i latifondisti e speculatori economici (non solo multinazionali ma anche narcotrafficanti).
Se da un lato possiamo riconoscere un abbozzo di apertura su questo tema da parte del governo attuale, dall’altro, non possiamo che aspettarci una ferma condanna da parte dei rappresentanti della democrazia colombiana, contro questo uso spropositato e assasino della forza.
Come IPO (Osservatorio Internazionale di Pace) auspichiamo la costruzione di un tavolo di trattative allargato, che porti prima di tutto a fermare questa repressione e in secondo luogo a riaprire la contrattazione con tutte quelle comunità indigene di Colombia, vittime dell’espropriazione dei loro luoghi ancestrali di origine, come la costituzione colombiana sancisce.
IPO è affianco dei popoli indigeni che lottano in maniera non violenta per costruire una Colombia migliore, dove il diritto alla sopravvivenza dei colombiani stessi sia un percorso da costruire dal basso e alla quale le Istituzioni colombiane non possono che partecipare e non reprimere.
Chiediamo che l’ uccisione di BELISARIO CAMAYO GUETOTO,indigeno Nasa, non passi sotto silenzio e chi ha voce per condannare lo faccia, per difendere una popolazione inerme che sta morendo di giorno in giorno strangolata da un conflitto che pare non cercare reali vie di uscite.

IPO International Peace Observatory

Traduzione del comunicato del CRIC

BELISARIO CAMAYO GUETOTO,indigeno Nasa del sentiero Santa Elena zona indìgena del Caldono,ha perso la vita sotto i colpi di un fucile. JERSON MENZA del sentiero Gùaitarà,zona del Munchique Los Tigres,è stato anche lui ferito da un’arma da fuoco nelle azioni di sgombero violento per ordine del governo Nazionale nella ‘’finca’’ del Japio,annidata nel municipio del Caloto.

Dallo scorso 12 di ottobre,la finca del Japio è entrata in un processo di liberazione della Madre Terra per parte di comproprietari indigeni del territorio ancestrale di Sat Tama Kiwe,si richiede che il governo nazionale risponda agli innumerevoli compromessi aquisiti nei vari decenni addietro ,decreti che lo Stato Nazionale ha firmato con le comunita’ e le Autorità Tradizionaliste Indigene del Cauca.

Il Governo Nazionale ha mantenuto un comportamento ermetico di fronte al dialogo e di confrontazione bellica contro le azioni pacifiche delle comunita’.Quest’attitudine repressiva,si esprime in un tradimento e in un nuovo ordine di guerra contro le giuste e legittime rivendicazioni delle comunita’,ma in difesa degli interessi del latifondista e del gran capitale in Colombia

Il rifiuto al dialogo da parte del Governo Nazionale ha impedito un’analisi responsabile e seria sopra le problematice delle terre nella regione del Cauca,al contrario ha preteso ingannare e manipolare l’opinione pubblica mediante pronuziamenti della stampa,funzionari come il vicepresidente della Repubblica,il ministro dell’agricoltura,il governatore del Cauca,i comandi militari che occultano la realta’di questa problematica e che secondo le stesse fonti ufficiali:In questi ultimi anni si è incrementata la concentrazione della terra a pochi proprietari,con capitali del narcotraffico e azioni paramilitari.

I consiglieri maggiori CRIC, temono per le vite umane impegnate nel processo di liberazione della Madre Terra e dichiarano responsabile il Governo Nazionale per la sua attitudine guerresca contro la popolazione, per le innumerevoli accuse contro i comproprietari di essere infiltrati dai terroristi ,e la sua remora nel compiere i compromessi presi.

Allo stesso tempo si denuncia e si mette in luce la situazione di minaccia che vivono i vari dirigenti e ‘’comuneros’’indigeni,come dimostra l’attentato ad Antonio Quilinda,governatore della sicurezza indigena di Quintana, colpito da sconosciuti che si muovevano a bordo di una cammionetta bianca , così come l’informazione sopra il rientro dei paramilitari nella regione del Naya.

Noi popoli indigeni, a causa della grave situazione ci siamo esposti in un’assemblea permanente prima dell’assedio,la repressione e la mancanza di volonta politica del Governo Nazionale per attendere i reclami storici delle nostre comunita’. Urgiamo l’attenzione inmediata dagli organismi di difesa dei diritti umani nazionali e internazionali, in maniera tale che ci sia un’accompagnamento, un’ispezione nei processi di liberazione nazionale della Madre Terra nella regione del Cauca, e si esige dal Governo Nazionale il rispetto della Costituzione Nazionale,la fine alle azioni di Guerra contro le comunita’ e il rispetto dei diritti fondamentali delle popolazioni indigene.

Consiglio maggiore CRIC
Popayàn,10 novembre 2005

Ancora Letture