“LA CRISTALINA”: CONFORMAZIONE DELLA COOPERATIVA DI ALLEVATORI DEL NORD-EST DI ANTIOQUIA
26.11.05
“La Cristalina” è il nome di un terreno dell’Associazione Contadina della Valle del Cimitarra, situata a circa due ore di cammino dalla comunità di Lejanìas, nel Nord-est di Antioquia, dove si sta portando avanti un progetto comunitario di allevamento di bestiame. Nei giorni 9, 10 e 11 di novembre del 2005, la ACVC ha convocato i contadini della zona in questo terreno, per conformare una cooperativa locale di allevatori.
Si sono presentati alla riunione 31 contadini provenienti da differenti comunità, alcune molto lontane. La maggior parte dei partecipanti è arrivata in una piccola carovana che è partita da La Cooperativa il giorno 7 di novembre ed è cresciuta progressivamente durante il cammino.
Siamo arrivati a “La Cristalina” la mattina del giorno 9 e, dopo un bagno in un piccolo fiume nelle vicinanze, per alleviare il corpo dalla stanchezza e dal fango, e un pranzo a base di riso, yucca e siero, sono iniziati i lavori. In una casetta di legno, con le selle delle mule appese alla parete, il presidente dell’ ACVC ha aperto la riunione, facendo una rassegna storica sull’ Associazione, ripercorrendo le tappe fondamentali del suo lavoro e analizzando le ragioni che hanno portato alla sua conformazione. Successivamente si è passati alla spiegazione del progetto di allevamento di bestiame, un progetto che la ACVC sta gestendo, con fondi dell’ Unione Europea, per favorire lo sviluppo e la sicurezza alimentare della regione. Con questo progetto la ACVC si compromette a dare ad ogni famiglia che abbia dimostrato costanza e responsabilità nel lavoro comunitario, che possieda un numero sufficiente di ettari di pascolo e che sia affiliata alla cooperativa di allevatori del Nord-est di Antioquia, una compagnia formata da 14 vacche e un toro. I contadini beneficiati alleveranno il bestiame nelle loro terre e, in un tempo di circa 4 anni, restituiranno all’ Associazione una compagnia con le stesse caratteristiche di quella che hanno ricevuto, rimanendo in possesso degli animali che, grazie al loro lavoro, sono riusciti ad allevare. Si tratta di un’ iniziativa ambiziosa e coraggiosa, che, come il progetto analogo con i bufali, che si sta sviluppando a Puerto Matilde, ha ricevuto molte critiche, visto che, per lo meno all’ inizio, beneficia un numero limitato di famiglie. La risposta dell’ ACVC sta nelle parole del suo presidente: “ Noi non siamo lo Stato”; di fatto, di fronte all’ indifferenza delle autorità che hanno il dovere e dovrebbero avere l’ interesse di favorire lo sviluppo del loro popolo, quello che qualsiasi altra entità può fare, pur essendo utile ed importante, sempre risulta essere insufficiente.
Dopo le parole del presidente è iniziato un laboratorio per studiare i requisiti e le condizioni di affiliazione alla cooperativa. I partecipanti si sono divisi in tre gruppi e, durante tutto il pomeriggio, hanno analizzato il progetto. Il laboratorio si è concluso con la presentazione dei dubbi e delle proposte di ognuno di fronte all’ assemblea.
Il giorno dopo, alle cinque e mezzo del mattino, quando il sole ancora non aveva terminato di sorgere, i contadini si sono nuovamente riuniti, con una tazza di caffè caldo tra le mani, per discutere alcuni punti che erano rimasti in sospeso. I presenti hanno dimostrato entusiasmo, partecipazione e responsabilità: hanno esaminato tutti i dettagli del progetto e dato il loro contributo per migliorarlo ed approfittare al massimo di quest’opportunità., fino a che è arrivato il momento dell’ affiliazione e dell’ elezione della Giunta di Coordinamento.
Tutti hanno deciso di affiliarsi e, d’ accordo con la ACVC, hanno stabilito che la cosa migliore era pagare la quota di associazione in lavoro anzichè in denaro. Si è concordato che ogni socio deve dare il suo contributo per il mantenimento de “La Cristalina”, dal momento che si tratta di un podere comunitario. Si è arrivati anche alla conclusione che non si possono lasciare abbandonate le terre del podere e che è necessario lavorarle e seminarle per godere dei loro frutti. Nel pomeriggio di quello stesso giorno la Giunta di Coordinamento si è riunita per stabilire i pricipi del proprio lavoro.
Il giorno 11 i soci della cooperativa di allevatori hanno dato il loro primo apporto in lavoro nel podere, ripulendo le terre da pascolo e tagliando canna da zucchero. Durante la notte si è tenuta un’ assemblea di valutazione del lavoro svolto durante i tre giorni di riunione. Il rumore della pioggia quasi non lasciava ascoltare le voci, il vento continuava a spegnere le candele e il sonno già iniziava ad intrappolare tutti. Nonostante tutto nessuno è andato a dormire senza condividere alcune opinioni con l’assemblea: i rappresentanti dell’ ACVC hanno garantito che continueranno ad appoggiare e seguire il progetto; i contadini hanno nuovamente espresso il loro entusiasmo, le loro speranze e la loro volontà di lavorare; e noi di IPO ci siamo congratulati con la gente per l’interesse e l’ energia dimostrati durante i tre giorni, per la voglia di condividere e costruire che abbiamo sentito tra loro e con loro.
Questi tre giorni sono stati per noi una lezione: Sono stati un’ opportunità in più per vedere cosa, realmente, garantisce la vita e la dignità in queste terre tanto isolate. Qui dove lo Stato sembra aver investito solo nella costruzione di una base militare ( a Lejanias) ed essere presente unicamente nelle uniformi verdi dei soldati, il lavoro comunitario ed auto-organizzato è l’unica opzione. Questa è la sicurezza che il presidente Uribe offre ai suoi cittadini.