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28.05.06
di Valentina Goffo
La IIIª Azione Umanitaria per la Convivenza e la Pace del Nordeste Antioqueño é stato un evento convocato da CAHUCOPANA, con i seguenti obiettivi: rendere visibile la problematica della regione; aprire spazi di denuncia contro le politiche di abbandono e sfruttamento praticate dallo Stato; creare reti di solidarietá con altre organizzazioni, gruppi e movimenti.
L’ Azione Umanitaria si é svolta dal 4 all’ 11 di aprile. Due carovane si sono incontrate a Lejanías, venendo da due percorsi differenti (una, composta prevalentemente da contadini, é entrata dalla parte di Puerto Nuevo Ité; l’ altra, costituita dai membri delle varie delegazioni che hanno partecipato all’ evento, é entrata passando per Remedios e Segovia); sono arrivati anche contadini provenienti da altre parti della regione. Furono quasi cinquecento persone quelle che si sono riunite nella comunitá di Lejanías. A loro tocca sommare un po’ di soldati che si aggiravano per le case, chiedendo firma e documenti ai contadini, a cambio di un mercato regalato dalla Rete di Solidarietá; intrattenendo i bambini con due pagliacci improvvisati, uno dei quali indossava una maglietta che diceva “ Il soldato é mio amico”; pretendendo transformare l’Azione Umanitaria in un’ Azione Civico-Militare.
Il lavoro dell’Azione Umanitaria a Lejanías si é sviluppato durante due giorni, con riunioni, laboratori, tavoli di raccolta di denunce, visite mediche ed eventi culturali. Inoltre si devono tenere in considerazione gli spazi informali di scambio di esperienze e idee, generati dall’ evento. L’ azione dell’ esercito a Lejanías ha avuto la stessa durata: dopo la loro triste propaganda per imporre la paura nella regione, servendosi anche di un presunto informatore, che segnalava i membri dell’ ACVC e CAHUCOPANA come guerriglieri, alcuni militari se ne sono andati in elicottero, mentre il resto si é disperso per la regione.
Per molta gente la IIIª Azione Umanitaria é stata un’ occasione per conoscere, per la prima volta, come vivono i contadini del Nordeste Antioqueño. É stata un’ opportunitá per vedere direttamente quali sono le conseguenze del blocco economico, imposto dallo Stato, che non interviene nella zona costruendo strade e garantendo i servizi basici, bensí montando una base militare a 200 metri da una scuola e inviando, per un giorno, soldati a regalare cibo agli stessi campesini che, nel corso di un anno intero, hanno continuato a minacciare e molestare.
La IIIª Azione Umanitaria é stato uno spazio per dare maggiore risonanza alle voci dei contadini. Qui si sono ascoltate non solo rivendicazioni e denunce, bensi anche canzoni di dignitá e resistenza, come quella di don Macías, cantante autoctono, che racconta la storia di un “contadino allegro”, che non se ne vuole andare dalla montagna da dove viene, perché la sua negra si é innamorata di quel posto. La canzone riassume la condizione dei contadini del Nord-est di Antioquia , i quali, nonostante lo Stato cerchi di forzarli all’ esilio interno, con strategie crudeli come il blocco economico e la pressione militare, non vogliono abbandonare la loro terra e la difendono in una lotta che continua tutti i giorni della loro vita.
Oggi, al termine della IIIª Azione Humanitaria nel Nordeste Antioqueño, dopo aver letto, passando per Remedios, uno striscione che diceva: “Non abbiamo bisogno di difensori dei terroristi: abbiamo bisogno di difensori del popolo colombiano. Grazie. Esercito nazionale” rimangono aperte molte domande. Chi sono i veri terroristi ed i loro difensori? Che cosa significa per l’ esercito difendere il popolo? Per il momento l’unica cosa che si puó dire é che, nel Nord-est di Antioquia, coloro che stanno diffondendo il terrore per mezzo di arresti arbitrari, certificati di buona condotta, crimini come l’ omicidio del contadino Sigifredo Castaño, sono i soldati. Al contrario chi sta difendendo il popolo é il popolo stesso, che, ogni giorno, rivendica la propria identitá ed i legami con la terra che lavora e che gli appartiene.