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Accampamento umanitario di rifugio interno del nord-est di Antioquia

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15.04.07

Associazione Contadina del Valle del Fiume Cimitarra

3 aprile 2007

É grave la situazione attuale del nord-est di Antioquia, dove sono giá undici le persone uccise ed una fatta sparire negli ultimi mesi dall’ Esercito colombiano, che le sta presentando come guerriglieri morti in uno scontro, oltre a quelle torturate e minacciate. Del resto che ci potremmo aspettare da soldati il cui comandante, il generale Montoya, é stato accusato da una revista degli Stati Uniti di avere legami con il paramilitarismo.

Che cosa ci possiamo aspettare nelle zone rurali, se queste truppe dicono “ che loro possono fare quello che vogliono”, ovvero catturare, far sparire, torturare, uccidere ed in piú, tra una pattuglia e l’ altra, appaiono uomini armati, dicendo che sono le “ aquile nere”. Che cosa ci possiamo aspettare da quest’ esercito che sta massacrando, obbligando all’ abbandono delle terre, stigmatizzando le nostre organizzazioni sociali ed incarcerando i leaders che non riesce ad uccidere, in una chiara azione sistematica contro le comuntá contadine di questa regione e del Paese, per imporre i propri interessi di mega-progetti e concretizzare la concessione delle nostre risorse naturali.

Attualmente sono giá 100 le famiglie che hanno raggiunto la localitá Puerto Nuevo Ité, proveniente dalle localitá Camelias, Dosquebradas e Ojos Claros, in totale 350 personas, concentrate per proteggersi , nel timore della forza pubblica e delle aquile nere che si muovono tra le pattuglie dell’ Esercito. Famiglie provenienti da altre localitá vicine stanno giá iniziando a muoversi verso l’ accampamento umanitario.

Esigiamo dallo Stato colombiano il rispetto delle nostre vite, dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale Umanitario.
Sollecitiamo la solidarietá e l’ accompagnamento della comunitá mazionale ed internazionale perché non permettano che continuino ad ucciderci e a cacciarci dalle nostre terre e rendano visibile la nostra crisi umantaria.

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