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8.05.07
Sembrano avere doti da scenografi i militari del battaglione Calibio della 14° Brigata dell’esercito colombiano.
Nei sei omicidi commessi tra il settembre 2006 e il marzo 2007 sono accusati dai contadini della regione del Nord-Est di Antioquia di avere catturato contadini innocenti e averli assassinati nel mezzo della foresta, inscenando infine un combattimento con la guerriglia con morti (della guerriglia) sul campo. I contadini che ho incontrato conoscevano bene le persone uccise, mi raccontano del loro lavoro, dell’impegno nell’organizzazione delle comunita’. Mi raccontano del giorno in cui sono stati catturati dall’esercito: a casa, mentre lavoravano, di ritorno verso la famiglia. Ci sono testimoni oculari, famiglie, comunita’ pronte a dimostrare con fatti che i contadini uccisi non erano affatto guerriglieri e che sono stati catturati all’interno delle comunita’ o durante il lavoro.
Fin dal primo contadino ucciso le comunita’ hanno cominciato a denunciare, con percorsi legali e di fronte all’opinione pubblica, l’infondatezza delle tesi dell’esercito.
Ma perche’ il Battaglione Calibio continua a rivendicare questi assassini come guerriglieri morti in battaglia pur di fronte ad una sempre piu’ schiacciante evidenza dei fatti?
Sicuramente l’obiettivo principale e’ quello di instaurare una situazione di tensione altissima nella regione che faccia crescere una situazione di invivibilita’ e di paura tra le comunita’. Una situazione in cui e’ l’esercito stesso a mostrare la sua faccia dura e criminale, senza ricorrere all’uso di gruppi paramilitari, come a dimostrare che le stesse istituzioni militari e politiche (vedasi le repliche difensive e giustificanti del colonnello Segura Manonegra e del Ministero della Difesa) consensuano all’instaurarsi di questa situazione di tensione e paura. Il risultato di tutto cio’ e’ stato l’allontanamento massivo degli abitanti di una parte della regione con la conseguente costituzione del Rifugio Umanitario della Cooperativa. In questo momento quindi centinaia di ettari di foreste e terreni coltivati, appartenenti alle comunita’ contadine del Nord-Est di Antioquia (precisamente le comunita’ di Ojos Claros e Dos Quebradas) sono totalmente abbandonate.
E’ possibile quindi che l’obiettivo profondo dell’istaurarsi di questa situazione di tensione rivendicata dallo stesso esercito e sostenuta dalle istituzioni politiche sia quello di liberare le terre dai contadini. Proprio quelle terre che lo stato ha gia’ concesso per l’estrazione di risorse minerarie all’impresa Kedhada filiale della multinazionale Anglogold Ashanti. Secondo una nota della segreteria generale della Direzione della Titolazione e della Fiscalizzazione Mineraria del dipartimento di Antioquia sono state concesse alla suddetta impresa 25.481 ettari nei municipi di Segovia e Rimedios. La nota non specifica i confini precisi di quest’area. Si parla di aree libere e concedibili. Molto probabilmente sono aree dove da decenni si sono installate comunita’ di contadini come quelle del Nord-Est di Antioquia, nel municipio di Remedios, che da piu’ di vent’anni, abitano, lavorano e si costruiscono quotidianamente una vita degna tra queste meravigliose montagne.
Se quindi l’obiettivo principale e profondo della violenza dell’operativo militare e’ quello di dimostrare alle comunita’ contadine che l’esercito e’ in grado di gestire come vuole la forza per indurli all’allontanamento dalle loro terre, potrebbe esserci un’ulteriore giustificazione nella reiterata simulazione di un combattimento contro i ribelli per giustificare l’omicidio di un contadino.
La Colombia, con l’aiuto degli Stati Uniti, sta investendo fondi enormi nella lotta contro la guerriglia delle Farc e dell’ELN. Soldi che si trasformano principalmente in armi (che la Colombia compra negli USA restituendo nelle loro casse i soldi prestati!) e nuove attrezzature, ma anche in incentivi economici ai battaglioni impegnati in prima linea.
Uccidere un guerrigliero in battaglia significa essere impegnati in prima linea, significa essere un battaglione fieramente impegnato nella lotta al terrorismo e per questo si ricevono incentivi economici. Soldi nelle tasche dei militari.
Spesso pero’ e’ difficile andare a caccia di guerriglieri per le montagne, tra le impervie foreste colombiane, dove i guerriglieri si nascondono e si difendono. Spesso ci sono solo contadini, indifesi, per chilometri e chilometri.
Max Valenti
Bogota’ 5 maggio 2007