Ipo è una organizzazione di accompagnamento internazionale e informazione in Colombia, in solidarieta' con organizzazioni sociali in resistenza non-violenta.

Ipo News

Ricevi sulla tua e mail la news letter di IPO con gli ultimi aggiornamenti del sito.

Inscriviti qui

Licenza

Creative Commons License
Questa opera è sotto licenza Creative Commons

Feed RSS

Ricevi gli aggiornamenti nel tuo web browser

PayPal

Terra e violenze per produzioni disutili

10.06.07

(.....)
La nota bevanda è sotto pressione: negli ultimi sei mesi 25 università anglosassoni l’hanno estromessa dalle onnipresenti macchinette, in seguito alle denunce di furto dell’acqua comunitaria nei villaggi nel Kerala (India del Sud) e di repressione antisindacale in Colombia.
E passando dalla Coca Cola alla coca e dall’India alla Colombia ecco che, come informa il quotidiano inglese Guardian, le immagini satellitari riprese dall’ufficio della Casa Bianca per il controllo delle droghe danno un brutto colpo al Plan Colombia patrocinato dagli Usa per la sedicente lotta alla droga: la coltivazione della materia prima della cocaina è cresciuta dell’8 per cento l’anno scorso, e del 27 per cento da quando, nel 1999, fu varato il Plan Colombia inizia con l’obiettivo di dimezzare la produzione di coca colombiana entro cinque anni, con operazioni militari (e paramilitari) e fumigazioni aeree – più volte denunciate da organizzazioni contadine, ambientaliste e per i diritti umani per il loro impatto sulla salute e sulle coltivazioni.
Ma per i villaggi colombiani tartassati dalla violenza negli ultimi anni si è profilata un’altra tragedia: gruppi paramilitari stanno estromettendo indigeni e coltivatori dalle loro terre per far posto alle piantagioni di palma da olio, materia prima per i «carburanti verdi» la cui domanda estera cresce. Quattro anni fa il paese non produceva un solo litro di agrodiesel, oggi è arrivato a 1,2 milioni al giorno, si è vantato il presidente Alvaro Uribe. Ma lo stesso governo ha dichiarato che in certe aree l’80 per cento della terra a palma da olio ha titoli irregolari. Secondo le denunce delle organizzazioni indigene, di Christian Aid e della stessa Fedepalma, federazione nazionale dei produttori di olio di palma, il nuovo business fa gola a grosse compagnie, ai paramilitari di destra e forse anche a gruppi armati di diverso e opposto schieramento. A differenza della coca, finora il principale introito dei gruppi armati, la palma da olio è perfettamente legale anzi incoraggiata e al riparo dal Plan Colombia e dalle sue fumigazioni. Ogni anno, secondo l’Alto Comm.Onu per i rifugiati, dalle zone in cui si coltiva sempre più palma (sulla costa caraibica) fuggono dalle minacce e dalle aggressioni 200 mila persone, aggiungendosi ai tre milioni di colombiani che nei decenni hanno lasciato le loro case.

da “il manifesto” del 09 Giugno 2007

Ancora Letture