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Arauca ancora vittima di una guerra contro la sua gente

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28.12.07


Intervista-colloquio con un membro del direttivo di ACA (Associazione Campesina di Arauca) su la storia delle lotte sociali nella regione e la difficile situazione attuale:minacce e intimidazioni a lider e comunità campesine.

Nella Colombia della “sicurezza democratica” di Uribe continuano le intimidazioni e le minacce ai leader delle organizzazioni sociali. Nonostante i tanto declamati successi della “ley iusticia y paz”, nonostante la militarizzazione del dipartimento, nella regione nulla è migliorato. Il paramilitarismo è in completo riarmo e i lider delle associazioni contadine sono stati dichiarati obiettivo militare: intimidazioni, pedinamenti, minacce di morte, sparizioni forzate sono le strategie attuali che van per la maggiore, a fronte dei massacri predominanti in un passato recente. Nelle campagne le comunità sono vittima di un fuoco incrociato tra forze statali, parastatali e settori scomposti della guerriglia. Benché con Uribe si sia arrivati ad un effettivo della forza pubblica ogni sette abitanti, il paramilitarismo è vivo e vegeto e gode di comprensione e protezione ufficiale, continuando il suo torbido operare. Conosciuti narcotrafficanti hanno libertà di movimento e van finanziando il riarmo dei gruppi paramilitari, prima conosciuti come AUC o “i vincitori di Arauca”. Le campagne elettorali continuano a essere tinte di intimidazioni e compravendita di voti. E le lotte interne alla guerriglia confondono le acque e facilitano il processo di repressione delle organizzazioni contadine.

Raccogliamo e pubblichiamo questa intervista-denuncia con un lider contadino, in cui parliamo della storia delle lotte sociali della regione e della difficile situazione attuale. Rilanciamo l’appello de la ACA alla solidarietà internazionale: “Questa difficile situazione ci obbliga a lanciare nuovamente un SOS alla comunità internazionale, a suonare i campanelli di allarme, a prestare attenzione a questa questione che sta gestando nuovamente nel municipio di Tame e nel dipartimento di Arauca, che può portare a uno spargimento di sangue sempre maggiore”.

Breve presentazione personale e storia delle lotte sociali in Arauca.
“Mi chiamo XXXXX, attualmente sono uno dei dirigenti de la ACA. Il mio lavoro è relazionato con il lavoro sociale, specialmente in materia di contadini e lavoro agrario. Sono un sopravvissuto della Unione Patriottica1. Di origini contadine iniziai a partecipare alle lotte sociali fin da bambino. Ho conosciuto Arauca nella decade degli anni 70, iniziai a vedere il sotto-sviluppo che si aveva in questa. Arrivava molta popolazione contadina emigrante da altre regioni del paese, gente che fuggiva dalla violenza liberale e conservatrice. Arrivavano in cerca di una speranza di sopravvivere e di migliorare le condizioni di vita delle proprie famiglie. Le lotte dei coloni del dipartimento di Arauca si fecero sentire specialmente in conseguenza dell’abbandono che esisteva da parte del governo. Non c’era nessuna presenza dello Stato in questa regione e i contadini scavano le montagne, aprivano le strade con piccone e pala, caricavano i loro prodotti sui muli. Dopo del 1980 iniziarono a penetrare le multinazionali e con queste venivano le esplorazioni petrolifere e le trivellazioni E’ in questo momento che lo Stato inizia a fare presenza, però non con opere di infrastruttura o opere di utilità sociale, ma con investimenti militari per reprimere le inconformità dei contadini che si sollevavano in scioperi, manifestazioni, proteste per migliori condizioni di vita, per avere strade, sanità, scuole per educare i figli. Come conseguenza di queste rivendicazioni, arrivava la repressione. All’inizio degli anni 80 arrivavano e nascevano nel dipartimento gruppi insorgenti come la FARC e l’ELN. Nel mentre crescevano anche le lotte sociali e le organizzazioni contadine, le cooperative, le associazioni e il movimento comunale. In definitiva tutta la popolazioni si andava organizzando in un tessuto sociale molto interessante que portava avanti lotte molto coordinate e unitarie, cercando uno sviluppo equo per la regione”.

Nascita dell’Aca (Asociación Campesina de Arauca). “Nel 2000 si riunisce nella zona un gruppo molto interessante di lider, che analizzano gli sviluppi delle lotte in Arauca e vedono necessario organizzare un nuovo movimento, che si preoccupasse dello sviluppo equo e auto sostenibile degli Araucani. Da questa prima riunione che si tiene nel corregimiento di Aguachica arriva la proposta di creare la ACA. Qui inizia a nascere una nuova coordinazione e una nuova speranza per gli Araucani. Arrivano gli scioperi, le manifestazioni, i compromessi con lo Stato che mai vengono rispettati e gli eccessi dello Stato. Alcuni lider contadini di ACA iniziano a essere assassinati e altri perseguiti con ordini di cattura come Lospeldi Córdova, Juan Gutierrez o Apolinar Herrera. Questi compagni vengono arrestati e processati per ribellione, suppostamente. In realtà ciò che gli si contesta è di sollevare i contadini in lotte per i diritti umani. La ACA ristruttura la sua direzione, continua sviluppando un lavoro organizzativo paziente con le strutture di base dei comitati di vereda, di quartiere, locali e municipali, arrivando a fare presenza in 5 dei 7 municipi di Arauca. Un lavoro di educazione, formazione, rafforzamento organizzativo a livello della base, che fa si che ACA acquista un nome esi guadagna la stima e l’apprezzamento delle comunità. A fronte di questa situazione continua la repressione contro i contadini e contro l’associazione, si realizzano alcuni massacri da parte dei paramilitari e dello Stato in accordo con questi, in alcune zoone di Tame, Pueblo Nuevo e Arauquita. Vengono effettuati nuovi arresti selettivi e di massa contro il direttivo de la ACA, e vengono emessi ordini di cattura per 24 dei suoi lider e affiliati. Venendo come conseguenza che il presidente de la ACA deve emigrare dal paese per via di un ordine di cattura. Ciò che è più preoccupante è che questa repressione contro de la ACA si va coordinando con assassini e esecuzioni extra giudiziali, nei municipi di Saravena Arauquita Tame e Puerto Rondon.”

Con Uribe continua il processo di militarizzazione della regione.”L’elezione del presidente Uribe come mandatario dei colombiani non ha aiutato per niente a calmare la situazione della regione. La prima cosa che ha fatto è stata dichiarare Arauca zona di riabilitazione e consolidazione, con una presenza via via maggiore di effettivi dell’esercito affinché venissero salvaguardate le risorse e i beni delle multinazionali. Per nessuno è un segreto che le trans nazionali hanno molto a che vedere con lo sviluppo non solamente dei massacri, dei gruppi paramilitari, di questi gruppi di criminali. Secondo cifre ufficiali il dipartimento di Arauca è uno dei più militarizzati del paese, si calcola che ci sia un membro della forza pubblica ogni sette cittadini.”

Esercito, paramilitarismo, guerriglia. ”La situazione di Arauca e delle associazioni contadine è difficile. E’ difficile non solo perché dobbiamo difenderci dalle minacce ufficiali da parte dello Stato, che con la Fiscalia, con la Brigata Mobile n.5, la Brigata XVII perseguitano i contadini. Il compagno Antonio, attuale presidente della ACA è stato minacciato e viene seguito e perseguitato da elementi del BII [intelligence militare] dell’esercito nel municipio di Saravena, con l’intento di annichilarlo e assassinarlo. Ma dobbiamo anche guardarci dal confronto interno tra organizzazioni che per anni sono convissute dentro la regione. Settori scomposti della cosiddetta insorgenza minacciano contadini de la ACA, usurpando i loro guadagni, i loro terreni, estromettendoli dalla regione. Fatti gravi come questi avvengono nei villaggi di Botalón y Puente Tabla dove anche i carri per il trasporto rurale vengono assaltati da delinquenti che non si sa come iniziano a sviluppare le loro attività in queste zone tanto fortemente militarizzate. E ci preoccupa anche perché a causa di questi fatti noi lider contadini siamo stati dichiarati obiettivo militare da parte di alcuni elementi che non so perché si fanno chiamare rivoluzionari o difensori dei diritti del popolo. Ci preoccupa che nella regione possa succedere lo stesso che successe con la smobilitazione del EPL, quando alcuni membri del gruppo posteriormente sono finiti nelle fila del paramilitarismo dei Castaño. Non è un segreto che questi insorgenti che si chiamavano “esercito popolare di liberazione” assassinarono molti lider nel dipartimento di Antioquia, nello specifico in Sucre e Urabá. Ci inquieta che questo possa succedere nel dipartimento di Arauca. Possiamo dire che in questo momento abbiamo timore non solo dei paramilitari e dello Stato, ma anche della insorgenza. Personalmente mi è successo che il 15 di ottobre qualcuno è entrato nel cortile della casa e mi ha lasciato questo messaggio “Questa notte vanno a morire. Firmato la guerriglia” Chiaro che questo messaggio potrebbe averlo scritto qualunque svergognato, qualunque persona che voglia intimidire qualcun altro”.

Il paramilitarismo è vivo e vegeto e mantiene i suoi legami con la (para) politica.” Nell’attualità ci da preoccupazione anche il riarmo di gruppi paramilitari – prima chiamati AUC – o “i vincitori di Arauca”. La supposta smobilitazione di questi gruppi nel municipio di Tame fu una farsa. Al momento sono in completo riarmo. Nelle elezioni passate nel municipio di Tame elementi che facevano apertamente politica, tanto apertamente stanno intimidendo e estorsionando i contadini, gli allevatori e le persone di beni. Cercano di procurare adepti ad alcuni candidati, tanto al municipio che nei consigli comunali. Ci inquieta che elementi come “El Cuchillo”, che ha assassinato molta gente nei dipartimenti del Meta e del Gabuyare, facciano ora presenza in Casanare o nello stesso municipio di Tame. Elementi che si van coordinando con “Los Mellizos”, conosciuti narcotrafficanti, e con “los Palitos”. Elementi che vanno riarmando nuovamente i gruppi paramilitari.”

Appello alla comunità internazionale. Questa situazione non ha richiamato molto l’attenzione de la comunità nazionale e internazionale e gli stessi mezzi di comunicazione si sono preoccupati di invisibilizzare questi fatti. Questa situazione ci obbliga a lanciare nuovamente un SOS alla comunità internazionale, a suonare i campanelli di allarme, affinché si presti attenzione a questa situazione che si sta nuovamente ripresentando nel municipio di Tame e nel dipartimento di Arauca, che può portare uno spargimento di sangue ancora maggiore. In questo momento come lider de la Aca facciamo un appello alla comunità internazionale, agli organismi di controllo affinché nel febbraio 2008 si possa svolgere una commissione di verifica in alcuni luoghi dove si sono avute violazioni dei diritti umani e esecuzioni extra giudiziali. Questo ci può servire per esigere dallo Stato, non solo che risponda dei fatti, se non che faccia giustizia, castighi e sanzioni i responsabili; ripari a le vittime di queste esecuzioni extra giudiziali e violazioni dei diritti umani. Violazioni che vanno dalle fumigazioni indiscriminate con il glifosfato, a bombardamenti e mitragliamenti indiscriminati nei municipi di Arauquita e Tame”

scarica l’audio dell’intervista in spagnolo

IPO COMUNICACION

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